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Ancora il diavolo!

Diavoli e diavolerie

Ammettiamo di essere recidivi come Circolo UAAR di Padova. Già nell'aprile 2012, si consulti la sezione Attività del sito, avevamo parlato del diavolo. Lì l'abbiamo fatto in modo ironico più che altro per sottolineare come tra esorcisti televisivi e credenze paranormali si sfiora spesso il grottesco. Stavolta il tema è serissimo. Non che come razionalisti ci siamo bevuti il cervello, anzi a dirla tutta se esistesse il povero Satanasso (“origine e causa di tutti i mali” dice la liturgia cristiana, manco le attenuanti generiche) lo accoglieremmo come socio onorario, più che altro per il fegato dimostrato a sfidare il Creatore. Strano creatore poi che punisce ciò che ha creato. Per molto meno in questo eone, un ingegnere e un architetto risponde sempre delle sue opere imperfette. Tant'è. La serata che Claudio A. Barzaghi, apprezzato critico d'arte, il prossimo 15 gennaio ci presenterà farà emergere un diavolo inedito, dalle multiformi apparizioni, dall'orrido al romantico. Perché dunque il diavolo dovrebbe interessarci? La risposta è che in fondo il diavolo è sempre stato insidia e giustificazione del sacro, e attraverso la catechesi pittorica, nelle more di un generale analfabetismo nei tempi passati, è stato veicolo per terrorizzare le coscienze e giustificare ogni malefatta (vedasi caccia alle streghe) di un potere ecclesiastico in combutta con il potere civile (vedasi inquisizione) a cui si è demandato il compito di “condonare” colpe e offrire la remissione dei peccati magari in cambio di lauti compensi (vedasi simonia e mercato delle indulgenze). Un diavolo parafulmini insomma, un povero diavolo magari che vorremmo cominciare a conoscere meglio. Barzaghi ci aiuterà in questo viaggio attraverso l'itinerario artistico. E ci auguriamo che vorrete essere numerosi ad applaudirlo.