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La solita tiritera

L'anno scorso come Circolo UAAR di Padova, abbiamo partecipato alla campagna “Non c'è più religione per chi non la vuole” distribuendo davanti ad alcune scuole della città la cartolina che trovate nella home page di questo sito. Come ogni anno, l'inizio dell'anno scolastico, insieme alle molte problematiche legate ad una scuola pubblica sempre più agonizzante, si ripresenta per i genitori che decidono di non scegliere l'ora di Religione Cattolica (che come sappiamo viene impartita fin dalle scuole per l'infanzia) il muro di burocrazia, di disinformazione (spesso innocente, talvolta no) e tutti gli annessi e i connessi legati all'attivazione dell'Ora Alternativa. La nostra associazione a livello nazionale ha istituito uno sportello, oltre che una mailing list, dedicata proprio a questo ed è sempre pronta a dare consulenza oltre che sostegno legale, a quanti si ritenessero vittime di ostracismo ed abusi. Come circolo padovano siamo disponibili a dare tutte le informazioni utili per potersi barcamenare. Ci arrivano proprio in questi giorni segnalazioni che rivelano una grave carenza di informazioni a riguardo. Alcune hanno anche del paradossale. Come il caso di una classe in cui chi voleva “esonerarsi” dall'ora di religione doveva “pagare” (non si capisce a che titolo) dieci euro! Torniamo alle decime?
Sarà utile rammentare ai genitori non avvalentesi i seguenti punti:
a) Quello di attivare l'attività didattica alternativa alla religione cattolica è un diritto sancito dalla legge e un dovere da parte della scuola che è tenuto a presentare ai genitori all'inizio di ciascun anno scolastico il modello F;
b) Come sancito da diversi Uffici Scolastici Regionali, i costi dell'ora alternativa sono coperti dallo Stato e non gravano sui singoli istituti scolastici;
c) I genitori che scelgono di non far frequentare l'ora di religione, che in orario dovrebbe essere inserita all'inizio o alla fine delle lezioni, possono decidere di ritirare i propri figli in corrispondenza con le predette ore, o richiedere attività didattiche e formative, individuali o di gruppo con l'assistenza di personale docente all'uopo nominato o da ricercarsi tra i docenti che hanno “ore eccedenti” o che si dedicano ai laboratori.
E' bene non lasciarsi troppo influenzare dalle litanie del tipo “non ci sono più soldi” o “la scuola non è attrezzata”. Sprechi e tagli non possono essere recuperati con il venir meno di una dei caratteri fondanti della scuola pubblica: la laicità, che garantisce tutte le diversità.
Gli insegnanti di religione nominati dai vescovi, intoccabili dallo Stato, costano alle nostre tasche almeno 800 milioni di euro l'anno. Si cominciasse da lì a recuperare soldi per le nostre scuole pubbliche. Difficile applicare principi così elementari e così disattesi in una regione come il Veneto, dove assessori regionali in carica fantasticano di regalare bibbie agli alunni o di abolire le scuole materne pubbliche per affidarle ai privati.
Ci aspettiamo ogni anno la solita tiritera riguardo alle presunte difficoltà di garantire l'Ora Alternativa, ma il muro finalmente è stato scalfito,alla faccia dello zelo filoconfessionale di certi politici nostrani che non vogliono smettere di stupirci. In negativo.
Padova 28/09/2011