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Lo statuto veneto e la civiltà cristiana

La retorica aulica che fa riferimento all'Umanità, alla Patria, alla Religione, che talvolta troviamo nelle lapidi commemorative sparse per la città (come ad esempio quella in via santa Lucia che espressamente fa riferimento al Cristianesimo come “valore”) speravamo potesse rimanere un vetusto e datato genere letterario. Mai avremmo immaginato che il consiglio regionale del Veneto, con voto unanime del 12 gennaio 2012, approvando il nuovo statuto, all'art. 5 comma 5 potesse esprimersi così: “La Regione, ispirandosi ai principi di civiltà cristiana e alle tradizioni di laicità e di libertà di scienza e pensiero...”. No, fermi tutti! Qualcosa non va. Premesso che “l'ispirazione ai principi di civiltà cristiana” come espressione è del tutto assente nel precedente statuto (del 1971) ci sembra che tali principi stridano fortemente con le “tradizioni di laicità e di libertà di scienza e pensiero”. La cosiddetta “civiltà cristiana” quando storicamente si è cercata di affermarla ha perlopiù avuto come portato morte e distruzione. Costantino, Carlo Magno, Clodoveo, Enrico I, Ottone il Grande, giusto per fare qualche nome, sono i sovrani cristianissimi (qualcuno è anche “beato”) che si sono distinti per ignominia, empietà e cinica realpolitik. Che qualcuno possa averli come riferimento ideale, non può che preoccupare. Dovunque abbia trionfato il Cristianesimo di Stato, non c'è stato posto per il libero pensiero. Le tradizioni di laicità attingono piuttosto al Rinascimento e all'Illuminismo tanto vituperati dai rappresentanti della cristianità. E poi è ora di finirla con le improbabili frasi fatte sulle “radici cristiane”. L'Europa e l'Italia hanno radici cristiane almeno quanto radici greco-romane, e le cose migliori dalla nostra storia ci sono venute nonostante e non per merito del Cristianesimo.
Pare che però gli unanimi consiglieri regionali non siano ferratissimi in storia. O forse più semplicemente hanno pensato che ingraziarsi la Chiesa Cattolica, possa portare qualche voto. Deficit di scienza o di coscienza, sempre deficit è.
Padova 20/02/2012