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Studenti d'Italia...

ma l'Italia non s'è desta per niente. In effetti c'è un gran subbuglio in questi giorni nelle scuole italiane. Le maestre sono in stato di agitazione perché hanno tagliato di ben 3,5 miliardi di euro in quattro anni sui Fondi destinati ai singoli istituti e si rifiutano di fare le attività extra previste dai POF, e cioè gite d'istruzione e uscite didattiche, per esempio (gli scolari, anello debole della catena, ringraziano sentitamente). Quanto ai tagli, fa già notizia che nella scuola pubblica ci sia ancora da tagliare! A parte le battute, lo scandalo vero è che, come tutti sanno, i soldi ci sono ma sono mal spesi. Qualche esempio? Oltre 500 milioni destinati alla scuole private paritarie (ben 350 milioni alle scuole di ispirazione cattolica, quei simpatici istituti dove a volte le garanzie sindacali per i lavoratori e il principio di inclusione per gli alunni con handicap risultano opinabili) oltre 1,5 miliardi di euro per l'esercito di insegnanti di religione (quelli che entrano senza concorso ma solo per amabile segnalazione dei vescovi e prendono stipendi più alti degli altri colleghi di materie curriculari) che aumentano ogni anno in barba al calo degli alunni che scelgono la religione cattolica.
L'ultima chicca riguarda le nuove disposizioni sulle iscrizioni che adesso si fanno solo on line. Naturalmente la scelta se avvalersi dell'IRC o dell'Ora Alternativa, si farà solo telematicamente. Ma il Ministero nella circolare MIUR 96 del 17 dicembre 2012, indica solo il modulo B (quello in cui va indicato se avvalersi o meno della IRC) ma si è “dimenticato” di inserire il modulo C, ovvero quello relativo alle quattro opzioni previste per l'Ora Alternativa (studio individuale o assistito, uscita dalla classe, attività didattica assistita) rimandando il tutto all'inizio dell'anno scolastico. Con la conseguenza che, mentre l'IRC partirà già “organizzata” con programmi e docenti (quelli nominati dal vescovo, senza concorso ecc.) per l'Ora Alternativa ci si dovrà attivare sempre con il solito fiatone. Chissà cosa ne pensa il TAR...