Tu sei qui

ora alternativa

Ora pro nobis

È rimbalzata su alcuni quotidiani nazionali la notizia che in un liceo classico di Genova un'intera classe ha chiesto di non frequentare l'ora di religione. Non è il primo caso invero. Ci sono segnali sempre più indicativi di un crescente disinteresse dei giovani verso la religione. Probabilmente è l'effetto boomerang rispetto ad un indottrinamento che si pretende già debba partire nella prima infanzia. Un tema comunque che suscita sempre più un dibattito secondo noi positivo, comunque la si pensi.

Il diritto all’ora alternativa: arrivano gli spot Uaar

L’Uaar si batte da tempo per otte­nere una reale parità tra chi si avvale dell’inse­gna­mento della reli­gione cat­to­lica nella scuola pub­blica e chi decide di non fre­quen­tarlo. Da tempo ha dunque avviato il Progetto Ora alternativa www.oraalternativa.it per assi­stere docenti, geni­tori e stu­denti che ne vogliono sapere di più. Ha otte­nuto l’or­di­nanza del tri­bu­nale di Padova che ha san­cito come l'ora alter­na­tiva sia un diritto. E deve quasi quo­ti­dia­na­mente dif­fi­dare qual­che scuola che pro­prio non vuole pren­derne atto.

Studenti d'Italia...

ma l'Italia non s'è desta per niente. In effetti c'è un gran subbuglio in questi giorni nelle scuole italiane. Le maestre sono in stato di agitazione perché hanno tagliato di ben 3,5 miliardi di euro in quattro anni sui Fondi destinati ai singoli istituti e si rifiutano di fare le attività extra previste dai POF, e cioè gite d'istruzione e uscite didattiche, per esempio (gli scolari, anello debole della catena, ringraziano sentitamente). Quanto ai tagli, fa già notizia che nella scuola pubblica ci sia ancora da tagliare!

La solita tiritera

L'anno scorso come Circolo UAAR di Padova, abbiamo partecipato alla campagna “Non c'è più religione per chi non la vuole” distribuendo davanti ad alcune scuole della città la cartolina che trovate nella home page di questo sito.

Iscriviti a RSS - ora alternativa