corposo programma per la modernizzazione e razionalizzazione
del Paese nel campo dei diritti civili, e non solo. I riscontri che
arriveranno, anche da singoli candidati, li renderemo pubblici.
3
– Eutanasia
E' stata depositata alla Corte di Cassazione una proposta di legge di
iniziativa popolare che ha come oggetto il rifiuto dei trattamenti
sanitari e la liceità dell’eutanasia.
L’iniziativa è stata lanciata dalle associazioni Exit e Luca Coscioni.
L'Uaar vi ha aderito.
Punti caratterizzanti della proposta sono l’assoluto rispetto della
libertà di scelta del paziente (espressa anche attraverso testamento
biologico) e la depenalizzazione dell’eutanasia.
Per portare la proposta in parlamento occorreranno 50.000 firme. Terremo
informati sul calendario di avvio della raccolta e sulle modalità per
sottoscrivere.
Art.
1
Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di
trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno
vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale sanitario è tenuto a
rispettare la volontà del paziente ove essa:
1) provenga da soggetto maggiorenne;
2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche
temporanee, di incapacità di intendere e di volere, salvo quanto
previsto dal successivo art. 3;
3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di
incapacità sopravvenuta, anche temporanea dello stesso, da persona
precedentemente nominata, con atto scritto con firma autenticata
dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio,
“fiduciario per la manifestazione delle volontà di cura”.
Art.
2
Il personale sanitario che non rispetti la volontà manifestata dai
soggetti e nei modi indicati nell’articolo precedente è tenuto, in
aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei
fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo
comportamento.
Art.
3
Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice
penale non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano
attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte del paziente, qualora
ricorrano le seguenti condizioni:
1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia
inequivocabilmente accertata;
2) il paziente sia maggiorenne;
3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità
di intendere e di volere,salvo quanto previsto dal successivo art. 4;
4) i parenti entro il secondo grado e il coniuge siano stati informati
della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di
colloquiare con lo stesso;
5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una
malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi
infausta inferiore a diciotto mesi;
6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle
sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e
prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il medico;
7) la tecnica di eutanasia rispetti la dignità del paziente e non
provochi allo stesso sofferenze fisiche. Il rispetto delle condizioni
predette deve essere attestato dal medico per iscritto e confermato dal
responsabile della struttura sanitaria ove saranno attuate le tecniche
di eutanasia.
Art.
4
Ogni persona può stilare un atto scritto, con firma autenticata
dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il
quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli
successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art.
3, comma 5 e sia incapace di intendere e volere o manifestare la propria
volontà, nominando contemporaneamente, nel modo indicato dall’art. 1,
un fiduciario, perché confermi la richiesta, ricorrendone le
condizioni.
La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed
inequivoca e non può essere soggetta a condizioni. Essa deve essere
accompagnata, a pena di inammissibilità, da un’autodichiarazione, con
la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in
ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.
Altrettanto chiara ed inequivoca, nonché espressa per iscritto, deve
essere la conferma del fiduciario.
Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3,
comma 7 siano rispettate, non si applicano al medico ed al personale
sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte
le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.
4
– Scienza e teologia
Un comunicato presente sul sito dell'Ufficio scolastico regionale
informa che, dando seguito alla convenzione sottoscritta nel 2011 tra
Università di Padova e Facoltà Teologica del Triveneto è stato
programmato un corso di aggiornamento per i docenti dal titolo
"L'evoluzione della vita e il sorgere dell'uomo: dialogo tra
scienza e teologia". E' difficile pensare ad uno scienziato biologo
che, di fronte ad un ostacolo o ad un problema nella sua ricerca, cerchi
di superarlo o di risolverlo mettendosi a dialogare con la teologia. Può
essere che uno scienziato trovi che una verità scientifica sia in
contrasto con una verità proclamata dalla sua religione. Sono fatti
suoi e non della scienza. Il corso si articola in quattro incontri,
tenuti alternativamente presso la facoltà teologica e presso
l'università. Ad ogni incontro ci saranno due lezioni, tenute da un
docente universitario e da un docente scelto dalla FTT. Nel primo
incontro (14/2), il docente della FTT parlerà su "Creati dagli
animali? L'uomo nell'evoluzione". Chissà quale scienziato
evoluzionista ha mai sostenuto che l'uomo è stato "creato"
dagli animali. Nel secondo incontro, "Darwin e Dio" sarà
l'argomento trattato da un docente del seminario di Brescia. Segnaliamo
entrambi gli argomenti del terzo incontro: "Il sorgere
dell'uomo" e "Che cos'è l'uomo". Il quarto incontro è
particolarmente idoneo ad aggiornare i docenti della nostra scuola;
saranno trattati due temi di stretta attualità: "Libertà,
peccato, sofferenza nella tradizione cristiana" e "Il male nel
mondo orientale". E' scandaloso il fatto che Usr e Unipd si mettano
così platealmente al servizio della Chiesa cattolica.
5
– Promemoria iscrizioni
I diritti civili non cadono dal cielo: si apre così il nuovo video di
presentazione dell’associazione che parla dei non credenti nella
storia e nell’attualità, e di come siano perseguitati e discriminati.
Questo il link diretto:
http://www.youtube.com/watch?v=6lIbCotNb0Y
Ed è qui, lo ricordiamo, la pagina con il modulo
di iscrizione online:
-
iscrizione
all’associazione, inclusa la facoltà di leggere la rivista in
edizione pdf nell’area riservata: 20 euro;
-
quota
di iscrizione per studenti e per coloro che si trovano in condizioni
economiche disagiate: 10 euro;
-
supplemento
alla quota di iscrizione per coloro che desiderano ricevere L’Ateo
anche in versione cartacea: 10 euro;
-
abbonamento
alla rivista: 20 euro (singolo numero 4 euro).
6
– Ingordigia
Il comunicato stampa regionale n° 2245 ci informa di un altro
"merito" del veronese assessore ai lavori pubblici, Massimo
Giorgetti. Su sua proposta la giunta regionale ha approvato il riparto
2012 dei finanziamenti per opere di straordinaria manutenzione,
restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione degli edifici per
il culto. "A seguito dell’istruttoria svolta dagli uffici della
Regione, sono 56 gli interventi finanziati in tutto il Veneto, per un
ammontare di contributi di circa 2 milioni e 250 mila euro." Ha
spiegato Giorgetti che queste risorse rappresentano "un tangibile
aiuto alle parrocchie impegnate a mantenere e migliorare le condizioni
strutturali degli edifici utilizzati per le attività religiose o ad
esse collegate, come ad esempio gli oratori e le sale
parrocchiali." Non bastano evidentemente l'8 per mille e l'8 per
cento degli oneri di urbanizzazione secondaria; un amministratore
pubblica che faccia da sponda si trova sempre.
7
- Stampa
Almeno venti milioni di euro all’anno di fondi statali finiscono alla
stampa cattolica, tra agevolazioni di vario tipo (almeno quattro
milioni) e finanziamenti diretti, quelli previsti dalla legge
sull’editoria. Quando l’esercito formato da testate e riviste di
chiara impronta cattolica e da innumerevoli fogli diocesani potrebbe
reggersi bene lo stesso attingendo alle ricche ed esentasse casse
ecclesiastiche, o contando sul sostegno dei propri fedeli lettori.
Prendendo i rendiconti
pubblicati dall’esecutivo per l’anno 2010,
si può verificare che i contributi assegnati dal governo grazie alla
legge sull'editoria ai periodici con connotazione religiosa vanno dai 25
mila euro agli avventisti per la rivista Vita e Salute, ai 45 mila ai
valdesi per Riforma – L’Eco delle Valli Valdesi, ai 106 mila ai
buddisti per Il Nuovo Rinascimento e Buddismo e Società.
Le riviste cattoliche sono quasi la metà di quelle che ottengono fondi
(120 su circa 250) per un contributo complessivo che supera i 15 milioni
di euro.
Avvenire riceve più di 5 milioni di euro. Ricchissimo il sottobosco di
periodici che fanno capo alle diocesi, a singole parrocchie, fondazioni
e opere pie varie.
Con riferimento a Padova rileviamo: 88.255,50 euro alla Difesa del
Popolo, 61.200 al Messaggero di S. Antonio, 53.901,22 al Messaggero dei
Ragazzi, 44.982,17 a Dall'alba al tramonto.
8
– Matrimoni
Una recente indagine
dell’Istat sul matrimonio in Italia mostra
come ormai vi sia una decisa crescita delle nozze
civili, tale da erodere il primato di quelle
religiose. A dimostrazione di come la secolarizzazione, seppure in
maniera meno decisa rispetto agli altri paesi occidentali, si affermi
anche in Italia.
I matrimoni civili rappresentano ora il 39,2% delle unioni. Quindici
anni fa erano il 20%.
In particolare, nel Nord Italia i matrimoni civili hanno per la prima
volta sorpassato quelli religiosi, toccando il 52%. Indicativo
anche l’estendersi di comportamenti secolarizzati in tutte le fasce
della popolazione.
Raddoppiato anche il numero delle convivenze,
evidenziando come il modello matrimoniale cattolico sia sempre meno
seguito. E l’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale a non
riconoscere le unioni di fatto.
9 - Poveri cristi
Imperdibile:
http://tinyurl.com/ale8wpt