Presidenti onorari:

Laura Balbo

Carlo Flamigni
Margherita Hack
Danilo Mainardi
Piergiorgio Odifreddi
Pietro Omodeo
Floriano Papi
Valerio Pocar
Sergio Staino

 


Newsletter n. 1/2013 del 28/01/2013


Sommario

1 – Al passo coi tempi
2 – Agenda laica
3 – Eutanasia
4 – Scienza e teologia
5 – Promemoria iscrizioni
6 – Ingordigia
7 – Stampa
8 – Matrimoni
9 – Poveri cristi


1 – Al passo coi tempi
Molto riscontro sulla stampa locale per l'ultima trovata diocesana, il ricorso al rap, che promuove l'ora di religione cattolica: http://tinyurl.com/azdqeqw
Noi continuiamo a far presente qualche fatto, al di là degli escamotages mediatici:

  • l'ora di religione cattolica costa a tutti i cittadini oltre un miliardo di euro l'anno;

  •  i programmi ufficiali di "insegnamento" concordati tra Conferenza Episcopale e Ministero dell'Istruzione sono sovrapponibili al catechismo che si fa in parrocchia, e i docenti che non vi si attengono, facendo ludico intrattenimento nelle proprie ore di lezione, violano tali protocolli;

  •  i docenti di religione sono oltremodo dei privilegiati essendo:

    • assunti in ruolo pubblico a tempo indeterminato per volere di un soggetto privato (la curia);

    •  abilitati ad "insegnare" anche ad un solo alunno per classe,

    •  beneficiari di clausole di favore perfino in termini stipendiali, 

    • autorizzati ad optare per altra materia di insegnamento nel caso il vescovo revochi il nulla-osta. 

Una vergogna tutta italiana.

Al riguardo, facciamo presente che nella procedura di iscrizione on line per l'anno scolastico 2013/2014 i moduli per la scelta dell'IRC e delle alternative non sono più gli allegati E e F, ma gli allegati B e C.
Nella sezione *Scelta per l’Insegnamento della Religione Cattolica* si dovrà prendere visione della nota informativa e specificare la volontà di avvalersi o meno.
Sul modulo sono presenti due sole opzioni; sembra quindi che il ministero abbia obbedito alle richieste della CEI, per rimandare la scelta della specifica attività alternativa all'avvio dell'anno scolastico, legittimando la discriminazione verso chi vuole scegliere "attività didattiche e formative": se la scelta potrà essere effettuata solo a inizio anno, quasi certamente gli alunni saranno smistati per settimane se non mesi in altre classi, o addirittura lasciati con l'insegnante di RC. Stiamo valutando la possibilità di avviare un'iniziativa legale.
Resta di positivo, quanto meno, che nel modulo on line vengono esplicitamente nominate le "attività alternative”, diversamente dalla ribadita volontà della CEI.
L'iscrizione on line potrebbe dare un piccolo vantaggio: spesso recandosi nelle segreterie scolastiche capitava di subire pressioni più o meno esplicite. Scegliere da casa potrebbe incentivare a compiere una scelta un po' più laica.


2 – Agenda laica
Segnaliamo che abbiamo inviato a tutte le liste che si presentano nella nostra circoscrizione nella scadenza elettorale delle elezioni politiche del prossimo 24 febbraio la nostra Agenda laica
, corposo programma per la modernizzazione e razionalizzazione del Paese nel campo dei diritti civili, e non solo. I riscontri che arriveranno, anche da singoli candidati, li renderemo pubblici.


3 – Eutanasia
E' stata depositata alla Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare che ha come oggetto il rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità dell’eutanasia.
L’iniziativa è stata lanciata dalle associazioni Exit e Luca Coscioni. L'Uaar vi ha aderito.
Punti caratterizzanti della proposta sono l’assoluto rispetto della libertà di scelta del paziente (espressa anche attraverso testamento biologico) e la depenalizzazione dell’eutanasia.
Per portare la proposta in parlamento occorreranno 50.000 firme. Terremo informati sul calendario di avvio della raccolta e sulle modalità per sottoscrivere.

Art. 1
Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente ove essa:
1) provenga da soggetto maggiorenne;
2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo art. 3;
3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacità sopravvenuta, anche temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, “fiduciario per la manifestazione delle volontà di cura”.

Art. 2
Il personale sanitario che non rispetti la volontà manifestata dai soggetti e nei modi indicati nell’articolo precedente è tenuto, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo comportamento.

Art. 3
Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte del paziente, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;
2) il paziente sia maggiorenne;
3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità di intendere e di volere,salvo quanto previsto dal successivo art. 4;
4) i parenti entro il secondo grado e il coniuge siano stati informati della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;
5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;
6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il medico;
7) la tecnica di eutanasia rispetti la dignità del paziente e non provochi allo stesso sofferenze fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e confermato dal responsabile della struttura sanitaria ove saranno attuate le tecniche di eutanasia.

Art. 4
Ogni persona può stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 3, comma 5 e sia incapace di intendere e volere o manifestare la propria volontà, nominando contemporaneamente, nel modo indicato dall’art. 1, un fiduciario, perché confermi la richiesta, ricorrendone le condizioni.
La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non può essere soggetta a condizioni. Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilità, da un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.
Altrettanto chiara ed inequivoca, nonché espressa per iscritto, deve essere la conferma del fiduciario.
Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3, comma 7 siano rispettate, non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.


4 – Scienza e teologia
Un comunicato presente sul sito dell'Ufficio scolastico regionale informa che, dando seguito alla convenzione sottoscritta nel 2011 tra Università di Padova e Facoltà Teologica del Triveneto è stato programmato un corso di aggiornamento per i docenti dal titolo "L'evoluzione della vita e il sorgere dell'uomo: dialogo tra scienza e teologia". E' difficile pensare ad uno scienziato biologo che, di fronte ad un ostacolo o ad un problema nella sua ricerca, cerchi di superarlo o di risolverlo mettendosi a dialogare con la teologia. Può essere che uno scienziato trovi che una verità scientifica sia in contrasto con una verità proclamata dalla sua religione. Sono fatti suoi e non della scienza. Il corso si articola in quattro incontri, tenuti alternativamente presso la facoltà teologica e presso l'università. Ad ogni incontro ci saranno due lezioni, tenute da un docente universitario e da un docente scelto dalla FTT. Nel primo incontro (14/2), il docente della FTT parlerà su "Creati dagli animali? L'uomo nell'evoluzione". Chissà quale scienziato evoluzionista ha mai sostenuto che l'uomo è stato "creato" dagli animali. Nel secondo incontro, "Darwin e Dio" sarà l'argomento trattato da un docente del seminario di Brescia. Segnaliamo entrambi gli argomenti del terzo incontro: "Il sorgere dell'uomo" e "Che cos'è l'uomo". Il quarto incontro è particolarmente idoneo ad aggiornare i docenti della nostra scuola; saranno trattati due temi di stretta attualità: "Libertà, peccato, sofferenza nella tradizione cristiana" e "Il male nel mondo orientale". E' scandaloso il fatto che Usr e Unipd si mettano così platealmente al servizio della Chiesa cattolica.


5 – Promemoria iscrizioni
I diritti civili non cadono dal cielo: si apre così il nuovo video di presentazione dell’associazione che parla dei non credenti nella storia e nell’attualità, e di come siano perseguitati e discriminati.
Questo il link diretto:

http://www.youtube.com/watch?v=6lIbCotNb0Y

Ed è qui, lo ricordiamo, la pagina con il modulo di iscrizione online:

  • iscrizione all’associazione, inclusa la facoltà di leggere la rivista in edizione pdf nell’area riservata: 20 euro;

  • quota di iscrizione per studenti e per coloro che si trovano in condizioni economiche disagiate: 10 euro;

  • supplemento alla quota di iscrizione per coloro che desiderano ricevere L’Ateo anche in versione cartacea: 10 euro;

  • abbonamento alla rivista: 20 euro (singolo numero 4 euro).


6 – Ingordigia
Il comunicato stampa regionale n° 2245 ci informa di un altro "merito" del veronese assessore ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti. Su sua proposta la giunta regionale ha approvato il riparto 2012 dei finanziamenti per opere di straordinaria manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione degli edifici per il culto. "A seguito dell’istruttoria svolta dagli uffici della Regione, sono 56 gli interventi finanziati in tutto il Veneto, per un ammontare di contributi di circa 2 milioni e 250 mila euro." Ha spiegato Giorgetti che queste risorse rappresentano "un tangibile aiuto alle parrocchie impegnate a mantenere e migliorare le condizioni strutturali degli edifici utilizzati per le attività religiose o ad esse collegate, come ad esempio gli oratori e le sale parrocchiali." Non bastano evidentemente l'8 per mille e l'8 per cento degli oneri di urbanizzazione secondaria; un amministratore pubblica che faccia da sponda si trova sempre.


7 - Stampa
Almeno venti milioni di euro all’anno di fondi statali finiscono alla stampa cattolica, tra agevolazioni di vario tipo (almeno quattro milioni) e finanziamenti diretti, quelli previsti dalla legge sull’editoria. Quando l’esercito formato da testate e riviste di chiara impronta cattolica e da innumerevoli fogli diocesani potrebbe reggersi bene lo stesso attingendo alle ricche ed esentasse casse ecclesiastiche, o contando sul sostegno dei propri fedeli lettori.
Prendendo i
rendiconti pubblicati dall’esecutivo per l’anno 2010, si può verificare che i contributi assegnati dal governo grazie alla legge sull'editoria ai periodici con connotazione religiosa vanno dai 25 mila euro agli avventisti per la rivista Vita e Salute, ai 45 mila ai valdesi per Riforma – L’Eco delle Valli Valdesi, ai 106 mila ai buddisti per Il Nuovo Rinascimento e Buddismo e Società.

Le riviste cattoliche sono quasi la metà di quelle che ottengono fondi (120 su circa 250) per un contributo complessivo che supera i 15 milioni di euro.
Avvenire riceve più di 5 milioni di euro. Ricchissimo il sottobosco di periodici che fanno capo alle diocesi, a singole parrocchie, fondazioni e opere pie varie.
Con riferimento a Padova rileviamo: 88.255,50 euro alla Difesa del Popolo, 61.200 al Messaggero di S. Antonio, 53.901,22 al Messaggero dei Ragazzi, 44.982,17 a Dall'alba al tramonto.


8 – Matrimoni
Una recente
indagine dell’Istat sul matrimonio in Italia mostra come ormai vi sia una decisa crescita delle nozze civili, tale da erodere il primato di quelle religiose. A dimostrazione di come la secolarizzazione, seppure in maniera meno decisa rispetto agli altri paesi occidentali, si affermi anche in Italia.

I matrimoni civili rappresentano ora il 39,2% delle unioni. Quindici anni fa erano il 20%.
In particolare, nel Nord Italia i matrimoni civili hanno per la prima volta  sorpassato quelli religiosi, toccando il 52%. Indicativo anche l’estendersi di comportamenti secolarizzati in tutte le fasce della popolazione.

Raddoppiato anche il numero delle
convivenze, evidenziando come il modello matrimoniale cattolico sia sempre meno seguito. E l’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale a non riconoscere le unioni di fatto.


9 - Poveri cristi
Imperdibile: 
http://tinyurl.com/ale8wpt


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