Sommario
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Oneri
di urbanizzazione
Banchetti
Smantellamento
Ricostruzione
Vere
famiglie
Turismo
obbligato
Spending
review
Solidarietà
Clergy
project
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1 –
Oneri di urbanizzazione
Nel consiglio comunale del 28 maggio consueta delibera sulla
ripartizione annuale della quota degli oneri di urbanizzazione destinata
agli edifici di culto. E' di 129.099,00 euro quest'anno l'importo
andato alle parrocchie su indicazione della curia. Grande afflizione dei
consiglieri intervenuti nel dibattito per l'esiguità dell'importo
(definito pure dal sindaco “una miseria”), dovuto al calo del
gettito collegato.
A riguardo abbiamo inviato una lettera aperta al sindaco, reperibile sul
nostro sito locale www.uaar.it/padova
assieme al testo della delibera e al video della sua replica nel
dibattito, durante la quale ha esposto alcune ben opinabili
argomentazioni.
Provveduto a segnalarla anche sul suo profilo Facebook http://www.facebook.com/fzanonato
attende, ad oggi, un qualche riscontro.
2 – Banchetti
Dando seguito a un gentile invito, si sono tenuti alcuni banchetti
informativi del circolo al consueto appuntamento del Summer Student
Festival, l'affollata festa organizzata dall'ASU – Associazione
Studenti Universitari – giunta quest'anno all'XI edizione, fornendoci
l'opportunità di avere alcuni interessanti scambi di opinione con
giovani cittadini.
Ripetiamo analoghe uscite in alcune sere della settimana tra il 18 ed il
24 giugno ospiti della festa provinciale di SEL – Sinistra Ecologia e
Libertà – al parco Fistomba in via Ognissanti, che ringraziamo
anch'essa per l'invito che ci ha rivolto.
3 –
Smantellamento
In Veneto si va avanti con lo smantellamento della scuola pubblica, a
favore di quella privata in particolare cattolica. L’assessore ai
servizi sociali, Remo Sernagiotto, annuncia altri due milioni di euro in
più da dirottare alle paritarie. Per un totale di 16,5
milioni di euro per il 2012 a beneficio
delle private dalla Regione, con una delibera già approvata dalla
Giunta. Ribadisce, come fatto in passato: “le scuole pubbliche, asili
nidi e scuole materne, andrebbero chiuse”, perché “costano più
delle paritarie”.
Ma l’assessore non si ferma qui: ha intenzione di proporre al governo
un progetto per “un nuovo modello di scuola”. Con il supporto della
Lombardia, guidata dal ciellino Roberto Formigoni, e dell’Emilia
Romagna, dell’ex comunista Vasco Errani. Sia centro-destra che
centro-sinistra sono unite anche stavolta nel minare la scuola
pubblica. Alla conferenza stampa di presentazione del
provvedimento era presente anche il presidente
Zaia ed il monsignor Edmondo Lanciarotta della Conferenza Episcopale del
Triveneto. Monsignor Lanciarotta non ha detto quanti milioni di euro ci
mette la Conferenza Episcopale del Triveneto accanto a quelli stanziati
dalla Regione per allevare cristianamente i bambini delle scuole
paritarie.
Non lo ha detto, perché non ne mette neppure uno.
Ci chiediamo se l’unico criterio per gestire questi servizi sociali
sia tagliare il pubblico per favorire il privato perché ‘costa
meno’. Considerando che i costi sociali di questo andazzo sono
altissimi, a fronte di un apparente risparmio momentaneo, e con
ripercussioni pesanti sul futuro per tutta la società. Come rilevano
tra l’altro ricerche
di Ocse-Pisa e del Ministero dell’Istruzione.
Una scuola pubblica e laica indebolita a favore di istituti religiosi
porta alla creazione di ghetti e inibisce l’apertura mentale degli
alunni: si consideri la degenerazione delle faith schools in Gran
Bretagna. Senza contare i numerosi casi di mancato rispetto dei
contratti di lavoro, l’obbligo di docenti e studenti ad adeguarsi a
precetti religiosi, la bassissima percentuale di studenti disabili
accolti e un rendimento nettamente più basso rispetto alle scuole
pubbliche.
L’ennesimo esempio di sussidiarietà ‘malata’ che arriva dal
Veneto. E che d’altronde tende ad ignorare che il sistema di
foraggiare la Chiesa non
è così conveniente come si vorrebbe far
credere.
4 - Ricostruzione
A seguito del recente evento sismico che ha colpito l'Emilia, l’Uaar
ha rinnovato il suo appello al governo per chiedere che i proventi
dell’Otto per Mille a diretta gestione statale, cioè quelli
disponibili grazie ai cittadini che hanno deciso di firmare per lo
Stato, vengano utilizzati per finanziare le opere di ricostruzione
post-calamità, e che al tempo stesso si promuova una campagna per
informarne i contribuenti invogliandoli a firmare per lo Stato.
Fino ad oggi l’Otto per Mille statale è stato in larga parte
utilizzato per la manutenzione di edifici ecclesiastici, e persino per
finanziare le missioni militari all'estero, quando invece andrebbe
destinato per iniziative sociali ed umanitarie: per il governo, si
tratterebbe quindi semplicemente di... fare il governo, e bene.
Un intervento del circolo a riguardo è stato pubblicato sul quotidiano
Il Mattino.
5 – Vere famiglie
In questi giorni a seguito del tour milanese del pontefice, si parla
molto di “famiglia” e di “famiglie”, tentando di accreditare
come “vero” un modello di famiglia che, forse, non è per nulla
tale.
Benedetto XVI si è prodotto nella prevedibile difesa della dottrina
familiare cattolica. L’ha fatto sorvolando sui problemi interni al
Vaticano, ma attaccando i politici. Che, benché a loro volta alle prese
con un’opinione pubblica sempre più disincantata, dedicano
evidentemente troppa attenzione al crescente
numero di famiglie non ‘riconosciute’ dalla Chiesa cattolica.
Per questo motivo l’Uaar ha dato vita a un sito, La
“vera” famiglia, che mostra come in
realtà non esista niente di simile:
http://www.verafamiglia.it/
A corredo sono state pubblicate sulla nostra pagina facebook due
immagini:
https://www.facebook.com/photo.php?
http://www.facebook.com/photo.php?
che hanno già avuto centinaia di condivisioni.
6 – Turismo obbligato
Prosegue in Parlamento l’iter della proposta di legge per
il divorzio ‘breve’. Con tempi biblici,
considerato che se ne parla da molti anni. La Chiesa cattolica ha
espresso da sempre la propria opposizione, frenando le iniziative tese a
ridurre i tempi della separazione.
E così, come accade per altre questioni in cui l’Italia è indietro
sui diritti civili a causa dell’interventismo delle gerarchie
ecclesiastiche, cresce il turismo
all’estero. Stavolta, per poter divorziare
più in fretta.
Lo mette in evidenza l'AMI - Associazione degli avvocati
matrimonialisti - : “Stanno sorgendo come funghi vere e proprie
agenzie, del tutto lecite, che invitano gli italiani a divorziare
all’estero” con “pacchetti tutto compreso” che vanno dai 4mila
euro per la Romania ai 15mila per la Gran Bretagna.
Negli ultimi sette anni, visti i tentennamenti del Parlamento italiano,
circa 9mila coppie si sono rivolte ad un giudice straniero per avere il
divorzio. E le sentenze vengono riconosciute anche in Italia, sulla base
della normativa europea. Intanto, chi non può permettersi un viaggio
all’estero è costretto ad attendere.
7 –
Spending review
Lo scorso
mese il governo ha messo a disposizione un
modulo sul suo sito invitando i cittadini a
segnalare gli sprechi e le spese inutili della pubblica amministrazione
(la cosiddetta spending review).
L’Uaar, che con l’inchiesta I
costi della Chiesa ha evidenziato come, ogni
anno, almeno sei miliardi di euro finiscano dalle casse pubbliche al
mondo cattolico nelle sue varie articolazioni, ha invitato i cittadini a
segnalare al governo Monti questa ingente quantità di denaro su cui
potrebbe agevolmente intervenire, evitando così di tagliare servizi
essenziali quali la scuola, la ricerca, i servizi sanitari.
Le segnalazioni non devono essere state poche, se il sito Forex
Info ha potuto scrivere di “enti locali,
sanità, costi della politica, auto blu e Chiesa tra i principali
elementi contestati pervenuti a Palazzo Chigi”.
8 – Solidarietà
L'associazione UHESWO (traducibile grezzamente in "Impegno umanista
ugandese per salvare le donne") http://uganda.humanists.net/uheswo.htm
è impegnata per i diritti delle donne e per
promuovere tra di esse una visione laica del mondo. Lavora concretamente
in progetti per salvare alcune di esse dalla prostituzione. Un
video su tale impegno ha appena vinto un premio internazionale. L'UAAR
ha deciso di sostenere le sue attività con un contributo di mille euro,
e la suggerisce a soci e simpatizzanti come eventuale destinataria di donazioni.
9 – Clergy Project
Il pioniere, sebbene dopo la morte, è stato nel 1729 il curato Jean
Meslier col suo famoso Testamento. Ma il fenomeno del coming out di
sacerdoti e pastori che abbandonano la fede ultimamente pare proprio in
crescita. Grazie anche al Clergy
Project, un portale lanciato l’anno scorso
dove i religiosi si dichiarano non credenti e affrontano vari temi e
problematiche, ad esempio in famiglia o sul posto di lavoro, che possono
incontrare nel loro cammino verso ateismo e agnosticismo.
Negli Usa, ormai sarebbero circa 200 i religiosi che hanno pubblicamente
dichiarato di non credere più in Dio. Come un ex pastore luterano di
Huston, Mike
Aus. O come Joshua
Everett, già ministro evangelico. Ma c’è
anche Jerry
DeWitt, già predicatore pentecostale
presente ad una recente convention dell’American Humanist Association.
Greta Christina, attivista atea, fa
il punto della situazione su questo
fenomeno, interrogandosi anche su come possa cambiare il modo di vedere
la religione tra gli stessi non credenti.
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Per contatti:
padova@uaar.it
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