Circolo UAAR di Padova, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, www.uaar.it/padova/

RADICI CRISTIANE


Pomponio de Algerio nacque a Nola (NA) nel 1531 da famiglia benestante. Allevato dallo zio paterno, compì i primi studi nella città natale al Collegio Spinelli, per poi trasferirsi a Padova per seguire filosofia, teologia, medicina e diritto sotto l'insegnamento di Matteo Gribaldi. A Padova a quel tempo erano diffuse più che altrove le idee di Martin Lutero, per la presenza di studenti provenienti dall'Europa centrale e per un certo livello di tolleranza garantito dalla Repubblica di Venezia.

Pomponio, studente di ingegno, assiduo, zelante nelle dispute filosofiche e teologiche, sposò con entusiasmo le dottrine della Riforma protestante. Denunciato da un delatore, accusato di eresia, fu arrestato il 29 maggio 1555.

Dai primi interrogatori affermò con costanza le sue convinzioni, non riconoscendo l'autorità della Chiesa romana e del papa, negando la transustanziazione, il culto dei santi, l'esistenza del purgatorio, e rifiutandosi di abiurare.

Il papa Gianpietro Carafa (Paolo IV) ne chiese l'estradizione a Roma, in quanto suo suddito, che venne concessa dal Senato di Venezia il 14 marzo 1556.

Chiuso nelle carceri del Sant'Uffizio, fu sottoposto ad un secondo processo, concluso con la condanna a morte per eresia.

Il 19 agosto 1556 in piazza Navona, all'età di 25 anni, Pomponio de Algerio concluse la sua vita arso in una caldaia di olio, pece e trementina, non lontano dal luogo in cui qualche decennio più tardi il suo concittadino Giordano Bruno subiva analogo supplizio.

Una targa posta dall'Università di Padova lo ricorda oggi al Palazzo del Bo, tra il cortile antico e quello nuovo.



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